Benritrovati con l’appuntamento mensile con la Rubrica Il Granaio-Baking time, secondo appuntamento del mese di aprile, secondo appuntamento che precede la Pasqua.
Dopo la Colomba veloce (senza lievitazione, senza latte, senza burro), per questo appuntamento non potevo non proporvi un prodotto tipico della tradizione pasquale della mia bella Roma: la pizza sbattuta romana.
La pizza sbattuta romana è un dolce inmancabile nella colazione capitolina del giorno della Resurrezione, colazione molto ricca che segna la fine del periodo di digiuno e da il via libera all’apertura delle uova di cioccolata per i più piccoli. E tra le tradizionali uova sode, la corallina romana (salame tipico della tradizione romana consumato a Pasqua), altri insaccati, frittate di carciofi e altri piatti salati, ad accompagnare tutte queste portate c’è lei, la pizza sbattuta.
Non lasciatevi ingannare dal nome: per “pizza” anche nella Capitale italiana non si intende solo la pizza con “la pummarola in coppa”, ma anche quelle preparazioni dolci simili al pan di spagna. Infatti la pizza sbattuta romana è un dolce alto e sofficissimo che deve il suo nome alla lunga lavorazione delle uova per la sua preparazione, un dolce rigorosamente senza lievito.
Infatti, non essendo previsto l’utilizzo di lievito nella ricetta tradizionale, per ottenere un composto dal consistente volume, occorre sbatterlo energicamente per almeno un’ora, in modo che diventi spumoso e, una volta cotto, resti alto e sofficissimo. E pensare che una volta questa lavorazione veniva fatta a mano! Oggi grazie all’aiuto di sbattitori elettrici o, ancor più, dall’utilizzo della planetaria, il lavoro manuale è decisamente inferiore e inversamente proporzionato alla resa.
L’ingrediente principale di questo dolce è l’uovo, che troviamo in quantità, e che dona al dolce un acceso color giallo.
Ingredienti
Per una tortiera da Ø 18-20 cm
- 6 uova intere
- 180 gr di zucchero semolato
- 180 gr di farina 00
- 1 limone (buccia grattugiata)
- sale (1 pizzico)
- 1 bacello di vaniglia (oppure 2 bustine di vanillina, o 1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia)
Procedimento
Preparare la pizza sbattuta è davvero molto semplice, ma per ottenere un buon risultato, bisogna armarsi di pazienza e lavorare il composto a lungo!
- Montare le uova intere insieme allo zucchero, la buccia grattugiata del limone e i semi di vaniglia (o la vanillina, o l’essenza di vaniglia) per circa 60 minuti. Il composto deve risultare molto voluminoso, chiaro e spumoso.
- Aggiungere un pizzico di sale ed un cucchiaio alla volta di farina setacciata, mescolando delicatamente con una spatola, con movimenti dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
- Oliare e infarinare lo stampo, versare il composto ben amalgamato, e cuocere in forno già caldo a 170°C per 50-60 minuti. Fare la prova stecchino per verificarne la cottura all’interno.
- Quando la pizza sbattuta sarà cotta, spegnere il forno, aprire lo sportello e far riposare il dolce nel forno spento con lo sportello aperto per circa 10 minuti prima di sfornarla. Questo passaggio consentirà la formazione della tipica crosticina in superficie di questo dolce.
- Sfornare la pizza sbattuta romana e farla raffreddare completamente prima di servire.
Per un dolce ancor più alto, ho utilizzato uno stampo dalle pareti alte e, per l’esattezza, lo stampo per le chiffon cake Ø 18cm, ben oliato. Avendo un volume più stretto ed alto, controllare bene la cottura al cuore del dolce prima di sfornarlo: potrebbe richiedere qualche minuto in più per una giusta cottura.
Vediamo insieme il paniere odierno al completo:
Carla: treccia dolce al cacao
Monica: Brioches di farro
Natalia : Brioche con latte d’avena e farina di arance
Sabrina: Pizza sbattuta romana
Simona: Colomba Morandin (al mandarino)
Zeudi: Bastoncini di farro alle olive
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Ecco un’altra preparazione tradizionale che non conoscevo e che ti ringrazio di aver condiviso. Ti è venuta talmente alta e soffice che sembra quasi impossibile che non ci sia il lievito, con quella fettina di salame sopra mi fa proprio partire la voglia di azzannare! Auguro a te e alla tua famiglia una buona Pasqua.
Ciao cara, perdona il ritardo ma tra feste ed impegni sportivi dello gnomolo, non ho avuto un attimo per me….
Son felice ti piaccia, è bello secondo me mantenere le tradizioni… E poi se son anche golose!!!
Un abbraccio grande grande
ah ma è dolce! avevo solo visto le immagini su fb, leggo adesso la ricetta, avendo visto abbinato il salame pensavo fosse salata, beh dolce o salata che sia è squisita! Molto invitante, buona Pasqua Sabri, di cuore, spero ti possa riposare un pochino e goderti il tuo gnomolo al quale vanno tanti baci :-)))
Simo, perdonami mia cara se arrivo in ritardo, ma feste e impegni familiari mi hanno lasciato poco tempo….
Si, questa pizza sbattuta è dolce, una sorta di pan di Spagna alto…e l’abbinamento con il salato è favoloso!!
Spero abbia trascorso una serena Pasqua anche te Simo, un abbraccio grandissimo
Ah quindi è un dolce! Pensavo fosse una pizza salata. Ad ogni modo è fantastica! Immagino la bontà, brava Sabrina, tantissimi auguri di buona Pasqua anche a te
No Terry, si trattava di un dolce… E l’abbinamento con il salato era molto molto buono….
Un abbraccio grande grande
Che bella preparazione, non la conoscevo. Quel salamino su quella fetta è molto invitante: adoro i sapori dolci e salato che si mescolano insieme. Buona Pasqua.
Ciao Natalia, grazie mille!!!
Lavorazione lunga, risultato finito in pochi minuti, fetta di salamino dopo fetta di salamino!!
Un abbraccio grande
Quanti bei ricordi legati a questa pizza: nonna ce la preparava sempre durante le feste! Bacione Sabri, a presto 🙂
Davvero? Io l’ho riscoperta non molto tempo fa: venendo dal paese fuori Roma, da madre artenese e padre lucano, in casa si preparavano altre ricette, a volte si univano le due tradizioni…. Ora che vivo nella capitale invece, riscoprire le tradizioni è affascinante e goloso!!!
Un abbraccio grande grande
[…] Pizza sbattuta romana […]
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[…] poi è la pizza sbattuta romana, che compare sulla tavola di Pasqua fin dal mattino, e che accompagna cioccolato o creme dolci, […]
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Quanti giorni prima si può preparere? Grazie
Ciao Annalisa, grazie a te.
Anche un paio di giorni prima ma non oltre: anche se ben conservata, perderebbe un pò di quella “freschezza” tipica del prodotto appena preparato.
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