I ravioli di patate, porri e Provolone Valpadana DOP sono un primo piatto di pasta fresca all’uovo con un cremoso ripieno, racchiuso in una sfoglia sottile.
A completare il piatto con gusto e contrasti di sapori, colori e consistenze, la cremosità della fonduta di Provolone Valpadana DOP e la croccantezza del bacon. Mentre un mix di spezie dalle note calde e avvolgenti esaltano il gusto e gli aromi del piatto.
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La pasta all’uovo fresca ripiena
La pasta all’uovo fatta in casa è un’arte antica, un’usanza contadina in cui le donne mettevano in pratica tutta la loro maestria nello stendere la sfoglia sottile con il mattarello e ricavare formati di pasta diversi.
Dalla stessa sfoglia si potevano preparare formati di pasta ripieni che, a mio parere, sono primi piatti che sanno di festa, di occasioni speciali, di un’attenzione particolare verso la persona alla quale si preparano.
Oggi c’è un ritorno alla pasta fresca all’uovo fatta in casa, una pasta genuina fatta con le proprie mani, un gesto che ci riporta con la mente al passato, alle immagini della spianatoia infarinata e le mani abili delle nostre mamme e nonne.
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Il ripieno
Tra i vari formati di pasta ripieni ci sono loro, i ravioli: uno scrigno di sottile sfoglia all’uovo, dalla forma quadrata o tonda, che racchiude un ripieno che segue la stagionalità degli ingredienti, variando dalle verdure alla carne, dal pesce ai formaggi, o creando un mix tra essi.
Per i miei ravioli ho voluto un ripieno che accompagnasse ed esaltasse il gusto delicato del Provolone Valpadana DOP, creando un legame tra gli ingredienti, formando una cremosità che, grazie anche al mix di spezie utilizzato, esaltasse il gusto al palato ad ogni morso.
Le spezie giuste
Per esaltare il gusto del Provolone Valpadana DOP dolce, ho scelto un mix di spezie “calde” e avvolgenti come il Garam Masala, noce moscata, fava tonka e cardamomo.
Il garam Masala è una combinazione di spezie composto da pepe nero, chiodi di garofano, cumino, curcuma, coriandolo, cannella. In mancanza del mix già predosato, è possibile replicarlo utilizzando le stesse spezie in polvere: ne basterà utilizzare una punta di ognuna per ottenere un mix straordinario.
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Provolone Valpadana D.O.P. dolce
Il Provolone Valpadana D.O.P. è un formaggio a pasta filata semicotta, un formaggio italiano disponibile nella tipologia dolce, piccante, affumicato e piccante stagionato, nonchè nelle quattro tipiche forme: a salame, a pera/melone, a fiaschetta e a tronco conica.
Ed è il Provolone Valpadana D.O.P. dolce la tipologia di formaggio utilizzata come ingrediente principale del mio piatto, dal ripieno della pasta alla fonduta di accompagnamento.
La zona di produzione del Provolone Valpadana D.O.P. è compresa tra la Lombardia, il Veneto, l’ Emilia Romagna ed il Trentino Alto Adige, un prodotto italiano ottenuto attraverso un processo di lavorazione del latte di vacca che comprende le fasi di filatura e stagionatura.
La lavorazione del Provolone Valpadana D.O.P. dolce
Attraverso il suddetto processo di lavorazione, nel caso del Provolone Valpadana DOP dolce, il latte di mucca viene coagulato con il caglio di vitello.
Successivamente, la cagliata viene disposta su appositi tavoli per raggiungere il giusto PH di filatura, a cui segue il rassodamento e la salatura.
La stagionatura del Provolone Valpadana D.O.P. dolce
Successivamente alla salamoia, si procede alla legatura del formaggio attraverso una tecnica antica, per poi passare alla stagionatura.
Per il Provolone Valpadana D.O.P. dolce si parla di una stagionatura più breve rispetto alle altre tipologie, la durata però non è mai inferiore a 10 giorni e può essere prolungata fino ai 60-90 giorni.
Al termine di tale stagionatura, il Provolone Valpadana D.O.P. dolce avrà sviluppato le caratteristiche che lo contraddistinguono: una crosta color paglierino, dura e sottile (non edibile), l’interno sarà di colore più chiaro e compatto, mentre il sapore sarà delicato e dolce.
Caratteristiche che rendono il Provolone Valpadana D.O.P. dolce adatto a diversi tipi di preparazione, con abbinamenti che spaziano dalla frutta alle confetture, da consumere in semplicità o come ingrediente di arricchimento di altre preparazioni.
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Le origini del Provolone Valpadana D.O.P.
Le origini del Provolone Valpadana DOP risalgono verso la seconda metà del secolo XIX, nella Valle Padana.
La denominazione “Provolone” compare in letteratura per la prima volta nel 1871, nel “Vocabolario di agricoltura di Canevazzi-Mancini” e si riferiva ad una provola di grandi dimensioni.
Solo nel 1993 si affianca “Valpadana”, quale riconoscimento di una tradizione secolare che ha determinato le caratteristiche tipiche di questa tipologia di formaggio.
Ma è nel 1996 che il Provolone Valpadana diventa D.O.P. Denomimazione di Origine Protetta.
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Consorzio di Tutela Provolone Valpadana
Come si evince dal sito del Consorzio Tutela Provolone Valpadana
“Il Provolone Valpadana D.O.P. è un’importante testimonianza dell’eccellenza gastronomica italiana in tutto il mondo.”
Nel 1975 nasce così il Consorzio di Tutela Provolone Valpadana, un organismo volontario con sede a Cremona, proprio al centro dell’area di produzione del Provolone Valpadana D.O.P.
Lo scopo del Consorzio è quello di preservare la qualità del formaggio e del suo processo di produzione, nonché la sua promozione attraverso l’organizzazione di iniziative volte alla promozione del marchio stesso.
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Choose your taste, sweet or spicy, only from Europe
Ed è proprio per promuovere la conoscenza di questa eccellenza italiana che il Consorzio di Tutela del Provolone Valpadana D.O.P. lancia la sfida gastronomica “Choose your taste, sweet or spicy, only from Europe”.
La sfida gastronomica si svolge in collaborazione con Associazione Italiana Foodblogger -AIFB e prende il nome di “L’armonia degli opposti”.
Una sfida gastronomica che, come dice il nome stesso, ha lo scopo di valorizzare le qualità del Provolone Valpadana D.O.P. attraverso ricette “opposte”, ovvero una ricetta dolce da realizzare con il Provolone Valpadana D.O.P. piccante e, viceversa, una ricetta salata con il Provolone Valpadana D.O.P. dolce. Le ricette vengono attribuite casualmente alle cinquanta socie AIFB, amiche e colleghe foodblogger tra le quali ci son anch’io!
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