Il timballo di riso al forno è un classico primo piatto della cucina italiana, un piatto dal gusto pieno che diventa anche un piatto unico ricco e sostanzioso, perfetto per un pranzo o una cena in famiglia o tra amici.
Parente stretto del sartù di riso partenopeo, il timballo di riso si presta a diversi condimenti dando vita a infinite le varianti sia negli ingredienti che vanno a comporre il piatto, sia nella forma, ma anche nella modalità in cui viene servito in tavola.
Che sia a forma di ciambella, tondo o rettangolare, servito in una elegante pirofila o in cocotte monoporzione, che sia stato racchiuso in uno scrigno di pasta sfoglia, verdure grigliate o reso croccante da una copertura di pangrattato, il timballo di riso è una ricetta che mette allegria anche alla vista!
Come preparare il timballo di riso al forno
Il timballo di riso è una preparazione semplcie da realizzare e, come avviene per la pasta al forno, anche per il timballo di riso si possono utilizzare infinite varianti di condimenti, con ingredienti tipici del nostro territorio e nel rispetto della loro stagionalità.
L’ingrediente principale di questa ricetta è, indubbiamente, il riso e la sua cottura è fondamentale per la buona riuscita del piatto. Il riso più indicato per questa preparazione è il Carnaroli, ma si prestano bene alla preparazione anche la varietà Roma, Baldo e Arborio.
Il riso infatti va fatto cuocere in una capiente pentola con abbondante acqua (regolata di sale) e scolato al dente: questo consentirà al riso di completare la sua cottura in forno, senza che scuocia.
In alternativa, si può procedere alla cottura del riso come un classico risotto e, dunque, unirlo ad un soffritto di cipolla e fatto poi cucoere con l’aggiunta graduale di broco vegetale. Quest’ultimo metodo renderà ancor più delizioso il timballo ma richiederà del tempo in più per la preparazione.
Una volta cotto, il riso va lasciato intiepidire così che l’umidità evapori ed i chicchi restino ben separati tra loro. Solo a questo punto va aggiunto il condimento, anch’esso freddo.
Il riso col suo condimento è pronto per esser trasferito nella teglia scelta (che sia una pirofila, uno stampo per torte o delle cocottine monoporzioni) e passare alla cottura in forno. Prima però, è necessario ungere la teglia con una noce di burro fuso o dell’olio o, in alternativa, rivestirla con un foglio di carta forno bagnato e ben strizzato e spolverare con del pangrattato base e bordi: così facendo non solo si eviterà che il riso si attacchi allo stampo, ma grazie al pangrattato si formerà una dorata e croccante crosticina tutt’intorno al timballo.
Il mio timballo di riso
Il timballo di riso è un’ottima ricetta di riciclo per dare nuova vita al riso avanzato da altre preparazioni e renderlo nuovamente goloso. Ma può esser anche una ricetta furba svuota pacchetti come nel mio caso: partendo da una base di riso Carnaroli in quantità maggiore, ho aggiunto poi altri rimasugli di pacchetti aperti da dover consumare e, nello specifico, del riso integrale e del cous cous.
Per una preparazione più veloce, ho cotto il riso in acqua, aggiungendo solo in ultimo il cous cous per via dei tempi di cottura notevolmente inferiori di quest’ultimo.
Una volta cotti i cereali e fatti raffreddare, ho aggiunto il condimento a base di carne macinata mista (maiale e pollo) e funghi cotti in abbondante passtata di pomodoro.
Per la cottura in forno ho scelto lo stampo che utilizzo per la pastiera napoletana, basso e tondo, dai bordi un poco svasati. Ho rivestito lo stampo con della carta forno bagnata e strizzata, spennellata con dell’olio e ricoperta completamente (base e bordi) da uno strato sottile di pangrattato.
Trasferito metà del riso condito all’interno della teglia, l’ho livellato bene aggiungendo qualche cucchiaio del condimento, ricoperto con il restante riso e nuovamente livellato, cosparso con condimento e completato ricoprendo il tutto con del pangratatto.
Dovendo evitare proteine del latte, nel mio timballo di riso non ci sono latticini che conferiscono effetto filante se non poco Parmigiano Reggiano 36 mesi grattugiato aggiunto in superficie, giusto per rafforzare il compito del pangrattato e creare una maggior crosticina croccante.
Ed è con il timballo di riso al forno che oggi “t-imballo il menù” per la Rubrica Al Km 0.
Timballi: un pò di curiosità
Sembra che l’origine del nome “timballo” sia araba e che derivi dalla parola “atabal” ossia tamburo: ecco spiegato perchè in alcuni antichi ricettari, il timballo veniva chiamato “timpano”, uno strumento molto simile al tamburo.
Inizialmente il timballo prevedera un involucro di pasta realizzato con farina e acqua, al cui interno venivano inseriti altri alimenti: questo consentiva di mantenere le pierìtanze cotte all’interno dell’ivolucro calde più a lungo. Insomma, una sorta di tamburo di pasta al cui interno si trovavano altre pietanze!
Proprio per questa capacità di conservare il calore al suo interno, il timballo era una preparazione molto in uso nella cucina medievale ed erano principalmente ricette a base di cacciagione o verdure.
Solo verso la fine del XIX secolo, nel Regno delle due Sicilie, i timballi iniziano ad esser utilizzati per la pasta secca.
Nel corso degli anni tante son state le variazioni che il timballo ha visto nella sua preparazione, fino a giungere a quella odierna che non necessariamente richiede un involucro di pasta (anche se oggi al posto della pasta preparata con farina ed acqua si utilizzerebbero paste più sfiziose e gustose come la pasta sfoglia o la pasta brisè).
Restano però il risultato di diverse preparazioni messe insieme: che sia il riso, la pasta, la carne, il pesce o le verdure, l’ingrediente di base va precedentemente cotto e poi condito con sugo o altra salsa prima di esser completare la cottura in forno.
Per lo stampo oggi c’è l’imbarazzo della scelta, anche se uno stampo a cerniera resta la soluzione migliore in modo da poter sformare più facilmente la preparazione a fine cottura.
Scopriamo insieme le altre proposte del menù odierno:
Dal nome “T’imballo il menù” nel menù di oggi parliamo non soltanto di timballi vari e/o sformati, ma anche di farcie varie, insomma anche di quelle ricette in cui la farcia (dolce o salata) la fa da protagonista:
- Carla: Ravioli di baccalà con sugo di branzino, pomodorini e mandorle
- Simona: Pasta al forno con ragù di salsiccia e funghi porcini
Seguici anche sulla nostra pagina Facebook
Potrebbe interessarti anche:
Se ti piacciono le mie ricette ed i miei articoli, seguimi anche su Instagram per restare sempre aggiornato.
Se hai domande, se vuoi chiedermi un consiglio su questa o altre ricette, se hai delle curiosità su come sostituire i latticini nella tua preparazione, scrivimi utilizzando il modulo che trovi qui.
Hai provato questa ricetta?
Menziona @delizieeconfidenze e tag #delizieeconfidenze.
Se ti è piaciuta questa ricetta, lascia una recensione positiva, significa molto per me!
Grazie per il tuo sostegno!
Buonissimo questo riso al forno, Sabri. Mia mamma lo preparava spessissimo in modi diversi, a volte semplicemente per riciclare il risotto avanzato, ma era sempre gradito. Bacioni a presto 🙂
È un’ottima ricetta per riciclare il riso avanzato, si forma quella crosticina tutt’intorno che è una delizia!
Che buono il riso al forno e questo è veramente gustoso 🙂 Un abbraccio
Ciao Dany, grazie mille!
Son felice ti piaccia, infondo, come non apprezzare il riso al forno? Un abbraccio grande a te
Un perfetto piatto unico, molto appetitoso!!!!
Ciao mia cara, ti ringrazio tantissimo!