Soffice, carnoso e dolcissimo, il frutto del cachi
simboleggia l’autunno, stagione “di passaggio” responsabile spesso di
spossatezza e stress psicofisico; grazie agli interessanti valori
nutrizionali e alle proprietà correlate, il cachi rappresenta un ottimo
espediente per iniziare al meglio l’autunno.
Anzitutto i cachi sono considerati molto energetici: a tal proposito
sono indicati a bambini, anziani e agli amanti dello sport. Inoltre, i
frutti vantano proprietà lassative, diuretiche ed epatoprotettive.
Non poteva non essere figlio mio, se topino anche non fosse amante di questo frutto eccezionale!!
Devo però confessarvi che topino è stato avvicinato al cachi con inganno: questo frutto gliel’ho spacciato per una mela arancione…ovviamente parlo del tipo vanigliato che si può facilmente sbucciare e presentare tagliato a spicchi.
Ma ciò che conta è il risultato: ora anche lui assapora questa delizia con grande gioia della mamma!!
Ma prima di passare alla ricetta, vi lascio qualche piccola informazione aggiuntiva sul cachi:
Studiando le tabelle dei valori nutrizionali di diversi frutti,
i cachi non rientrano certo tra quelli a basso tenore calorico!!
Tra i sali minerali, il primato spetta sicuramente al potassio, minerale che conferisce al cachi le spiccate
proprietà diuretiche. Oltre al potassio, si ricordano anche il fosforo, il magnesio, il calcio ed il sodio; solo in tracce si ritrova il selenio ed il manganese.
Considerevole pure la quantità di vitamina C: è bene sottolineare che la quantità di acido ascorbico varia in funzione del grado di maturazione del frutto.
Il cachi è ricco anche di beta-carotene.
Il cachi acerbo è miniera di tannini,
ai quali sono ascritte le note proprietà astringenti: la tipica
percezione di avere la “bocca legata”
è dovuta proprio alla componente
tannica. Durante la maturazione, la quantità di tannini si riduce
fortemente, viceversa, gli zuccheri (fruttosio e glucosio) aumentano.
Il
cachi (o kaki) è divenuto simbolo di pace
nel secondo dopoguerra: infatti, solo pochi di questi alberi
sopravvissero coraggiosamente alla devastante esplosione atomica di
Nagasaki.
In
Cina, la leggenda narra che la pianta del cachi incarna l’albero dalle
sette virtù, riferite sostanzialmente alla dolcezza dei frutti, al
legno robusto, alla longevità della pianta, all’impiego decorativo
delle sue foglie, al fuoco prodotto dall’ardore dei suoi rami, alla
possibilità data agli uccelli di nidificare tra i rami, ed alla sagoma
ombreggiata creata dall’imponente albero.
Attualmente, il cachi è il frutto più colorato che simboleggia l’autunno. Tra i vari nomignoli con i quali viene ricordato il cachi, non
può mancare “Mela d’Oriente” (essendo tipico dei paesi orientali) e
“loto del Giappone”.
Inoltre, fu definito in passato “cibo degli dei”, per merito del suo sapore dolcissimo e – è il caso di dirlo – unico ed originale.
Il cachi va consumato dopo la maturazione
completa: la polpa, flaccida e gelatinosa, può esser mangiata con un
cucchiaio, oppure può essere utilizzata per la realizzazione di
centrifughe di frutta, marmellate, macedonie e per insaporire yogurt.
In Giappone, il cachi è l’ingrediente principe per la preparazione di
alcuni vini, oltre a prestarsi per la
realizzazione del sakè.
Come accennato, il cachi è un frutto piuttosto
energetico per la cospicua quantità di zuccheri: a rigor di ciò, il
consumo di cachi è sconsigliato per chi soffre di diabete o di obesità, ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport.
Il frutto del cachi dovrebbe essere consumato crudo: in questo
modo, viene garantito un buon apporto in termini di vitamine e sali
minerali, beneficiando del buon effetto vitaminizzante e
rimineralizzante.
Per la presenza del potassio, il cachi è considerato un buon
diuretico e depurativo, mentre il cospicuo contenuto in fibre rende il
frutto un ottimo rimedio naturale contro la stitichezza (proprietà lassative).
Il cachi è consigliato anche in caso di disturbi epatici (virtù
epatoprotettrici), emorragie (virtù astringenti ed emostatiche dei
frutti immaturi) o cure antibiotiche responsabili di una compromissione della flora intestinale.
Ottimo rimedio naturale contro lo stress, il cachi è raccomandato anche in caso di stanchezza ed astenia.
Da ultimo, il cachi esercita un’importante attività protettiva nei confronti di milza, pancreas, stomaco ed intestino tenue.
Esiste anche un’altra varietà, chiamati cachi vaniglia,
che hanno una polpa soda e croccante simile a quella delle mele. Sono
più pratici da mangiare (basta sbucciarli e tagliarli a fette, senza il
rischio di sporcarsi), e leggermente meno dolci.
cachi
Che buona,… anche io avevo fatta con i cachi e ora ho fatto una con della confettura di cachi, molto buona ! Buona domenica !
Confettura di cachi? L'hai fatta te?? corro a sbirciare la ricetta!!
Un bacio
Anche io l'ho provata, con la mia ricetta, è stra buona!!!!
Ciao Ale,
si davvero!!
Un abbraccio
Mai provata, ha un aspetto morbido e goloso…da fare 😉 complimenti, un bacione
Si, se ti piacciono i cachi te la consiglio!!
Un bacione anche a te!!
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