Rivisitazione senza lattosio nè proteine del latte
Le tegole valdostane sono dei sottili e friabili biscotti tipici della Valle d’Aosta, una sorta di cialda sottile così chiamate per la loro particolare forma tonteggiante e leggermente incurvata, che ricordano la forma delle tegole dei tetti delle abitazioni valdostane.
Aroma e gusto unici che contraddistinguono questi particolari dolcetti sono dovuti all’impiego di farina di nocciole e di mandorle per l’impasto.
Fragranti e leggeri, questi deliziosi dolcetti sono ottimi da inzuppare nel caffellatte (classico o vegetale) al mattino, perfetti dunque per una colazione che fornisca la giusta carica per affrontare la giornata, ma sono irresistibili anche per la merenda, da portare a scuola, o come dolcetto da accompagnare al caffè.
Una ricetta che si tramanda di generazione in generazione e che rientra nella tradizione gastronomica valdostana. Non si può visitare la Valle d’Aosta senza provare mai questi biscotti davvero unici!
L’origine delle tegole
Le tegole furono create negli anni ‘30 dalla famiglia di pasticceri Boch in seguito ad un loro viaggio in Normandia: si ispirarono ad un antico dolce tradizionale normanno e crearono quello che oggi è divenuto un simbolo della Valle d’Aosta.
La pasticceria moderna ha introdotto sul mercato anche la variante di tegola ricoperta di cioccolato.
Il gusto di viaggiare, il sapore delle vacanze
Visitai la Valle d’Aosta per la prima volta 14 anni fa all’incirca e rimasi subito colpita dalla bellezza e la maestosità delle Alpi, dal fascino del Parco Gran Paradiso, l’abbondanza dei corsi d’acqua e del verde che circonda ogni cittadina e borgo.
Fu la mia prima vacanza estiva in montagna, quella che mi portò a cambiare idea sulla montagna, che mi stupì per le meraviglie che questa può offrire, per la neve a Ferragosto sul Monte Bianco!
Mi innamorai da subito di questa piccolissima regione ma ricca di castelli, storia, tradizioni e buon cibo!
Durante gli anni son tornata a parlare di lei attraverso la rivisitazione dei piatti valdostani, fino a quest’estestate: era giunto il momento di far vivere di quelle meraviglie anche il mio ometto. E la Valle d’Aosta non si è smentita neanche questa volta: anche per lui è stato amore.
Si torna così a casa, alla fine di una splendida vacanza, con gli occhi e l’animo colmi di meraviglie, nonchè una valigia piena di bontà locali da gustare: un pò come fosse il continuo della vacanza riproponendo quei gusti, quei sapori anche sulla tavola di casa.
Perchè anche un aroma, un profumo o un gusto possono catapultarci in ricordi, possono farci rivivere particolari momenti, possono rievocare alla mente ogni momento di una vacanza, di un viaggio.
Ed è proprio alla “forza” di questi aromi e gusti che si basano le proposte odierne della Rubrica Al Km 0, con il suo menù dedicato a “Il gusto di viaggiare” che torna oggi, dopo la pausa estiva, con idee e proposte di piatti e/o ingredienti delle nostre vacanze.
Dalle vacanze alla nostra tavola: il ricordo in chiave “km 0”
Croccanti, friabili, dolci e perfetti per ogni momento della giornata: le tegole valdostane sono i biscotti che più ci hanno accompagnato nei nostri percorsi naturalistici e montanari della nostra vacanza valdostana, fino al rientro a casa.
Come potevo non replicare queste piccole delizie una volta tornati a casa?
Un pò meno inarcate e perfettamente tondeggianti, un pò (forse) troppo colorite nei bordi, ma le tegole valdostane sono la mia proposta per il nostro appuntamento odierno con la Rubrica Al Km 0 e, in perfetta chiave “Km 0”, per la mia ricetta diventa protagonista la Nocciola Romana DOP.
La Nocciola Romana DOP
La zona di produzione della Nocciola Romana DOP si estende per 6 comuni nella provincia di Roma e ben 31 comuni della provincia di Viterbo (Lazio); nel comprensorio dei Monti Cimini e Monti Sabatini. E’ una nocciola dal sapore finissimo e persistente, dalla tessitura compatta e particolarmente croccante; in particolare la varietà Tonda Gentile Romana che risale a tempi antichissimi, particolarmente apprezzata dalle industrie e dal mercato dolciario.
Oltre alla Tonda Gentile Romana, troviamo anche la varietà Tonda di Giffoni ed il Nocchione.
Caratteristiche della nocciola Tonda Gentile Romana
La nocciola Tonda Gentile Romana si contraddistingue per il suo guscio spesso e semi-sferoidale, con estremità leggermente a punta, di dimensioni non uniformi, color nocciola chiaro, striato e di poca lucentezza.
Il nocciolo è di media-piccola grandezza per lo più ricoperto di fibre e superficie corrugata con solcature più o meno evidenti.
La Nocciola Tonda Gentile Romana è compatta e croccante, dal sapore ed aroma finissimo e persistente, che la rende ottima da gustare sia fresca che essiccata o tostata ed è l’ingrediente principe di molte ricette, soprattutto dolciarie.
La raccolta di queste nocciole va effettuata dal 15 agosto al 15 novembre.
Dalle tegole della tradizione valdostana alla mia rivisitazione
Dopo esserci deliziati con le tradizionali ed originali Tegole valdostane, questa la mia personale rivisitazione: oltre all’utilizzo di nocciole locali del Lazio, per le mie sottili e croccanti cialdine ho sostituito il burro di alpeggio (tipico della tradizione valdostana) con del “burro vegetale” (nello specifico margarina senza olio di palma nè grassi idrogenati).
Così facendo, non soltanto ho valorizzato il matrimonio tra Valle d’Aosta e Lazio, ma ho reso un biscotto della tradizione italiana idoneo all’alimentazione di chi (come noi) ha problemi di allergia alle proteine del latte (caseina).
Come preparare le tegole valdostane
La particolarità delle tegole valdostane che le rende così deliziose è la semplicità delgi ingredienti utilizzati: albume d’uovo, farina di nocciole e mandorle e zucchero.
Per la loro rpeparazione si possono utilizzare delle farine già pronte di nocciole e mandorle, oppure si possono frullare al momento così come ho fatto io.
Una volta ottenuta la farina di nocciole e mandorle, bisogna impastarla con la farina e gli altri ingredienti (albume a neve e zucchero) per ottenere un composto dal quale ricavare i biscotti.
Le tegole valdostane si realizzano in pochi minuti, ma ciò che le rende speciali e ne caratterizza il sapore sono le nocciole e le mandorle che devono essere di qualità.
Una volta coppati i biscotti (con uno stampo tondo da circa 8 cm di diametro), vanno disposti su una teglia ricoperta con carta forno, distanziandoli gli uni dagli altri. Si passa così alla cottura in forno che dovrà aver già raggiuto una temperatura di 170°C.
La cottura è breve: saranno infatti sufficienti 7-8 minuti affinchè i biscotti risultino leggermente dorati sui bordi e, dunque, pronti!
Questo è un momento delicato: la cottura può variare di qualche minuto in base alla potenza del prorpio elettrodomestico e per questo consiglio di dedicare una particolare attenzione.
Infatti, una volta dorati leggermente i borsi, i biscotti vanno subito sfornati altrimenti rischiano di bruciarsi in fretta data la loro forma piuttosto sottile.
La ricetta antica e tradizionale di questi biscotti vuole la tipica forma incurvata che i pasticceri danno al biscotto appena sfornato, usando un mattarello sul quale appoggiare (“stendere”) il biscotto ancora caldo e li servono solo quando divetano freddi e perfettamente incurvati.
Scopriamo insieme le altre proposte del menù odierno:
Simona: Canederli alla tirolese in brodo
Carla: Baccalà con olive e peperoni
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Davvero questi biscotti hanno il sapore delle vacanze, di quando ero teenager e andavo in vacanza a La Thuile… un bacione Sabri, salvo la ricetta!
Grazie mille Carla!
Si, non son perfetti come quelli che ho gustato lì, ma la ricetta me l’ha passata la signora del forno dove ne ho acquistato a bizzeffe durante la mia permanenza a Cogne 😋
Non perfette ma di un buono che non ti dico!
Chi se ne importa se non sono perfette (anzi… ) e comunque io non l’ho mai viste inarcate e quindi per me sono spaziali le tue tegole! Che adoro 😍 ben ritrovata tesorino
Mi piacciono tantissimo questi bniscotti golosi, grazie!!!