E’ da tanto che non scrivo solo per “pianeta mamma”, tutta presa come sono nella mia scoperta di nuovi sapori e nuove combinazioni alimentari………
Bene o male vi racconto del mio “mondo di mamma” qua e là, ma oggi mi voglio dedicare esclusivamente a questo, avendo oltretutto letto una lettera bellissima che voglio condividere con voi.
La lettera è stata scritta da una mamma, la mamma di una femminuccia, ed è indirizzata ad un’altra mamma, ad altre mamme: le mamme dei maschietti.
E’ una lettera particolare, una richiesta di “collaborazione” nell’educazione di quello che sarà poi un uomo, un propabile amore di sua figlia.
E’ una lettera che non lascia dubbi sull’immenso amore di una mamma.
Eccola così come questa mamma scrive:
Carissima mamma di un mascio (o più maschi),
in un attimo il tuo bambino sarà un uomo. E avrà dentro tutto quello che tu gli hai insegnato, l’amore che gli hai trasmesso, le parole che gli hai sussurrato. E dato che mia figlia sarà la donna che domani potrebbe incontrare tuo figlio in un bar, in un ufficio o in discoteca, mi preme chiederti di essere brava.
Sì, brava. Perchè a crescere un maschio oggi bisogna essere capaci. Lascia stare, non dirmi “Si, ma anche a crescere una femmina”. Certo, è vero. Ma non facciamo paragoni, magari in un altro post parleremo anche del crescere una figlia. Oggi parliamo di te. Di te e del tuo crescere un piccolo uomo, in un momento in cui l’uomo, o meglio il concetto antico di un uomo, è in grossa crisi.
Insegnagli ad essere anche femmina.
Anche se ti può sembrare strano, è la richiesta che ti faccio. Se esiste ancora il maschilismo, è perchè gli uomini hanno paura della parte femminile che è in ognuno di loro. Se esistono le discriminazioni, è perchè ai maschi si è detto troppo spesso “non piangere come una femminuccia”.
Tu insegnagli ad essere un pò donna. E insegnagli che donna è bello, che il rosa è un colore emozionante, che avere un lato femminile è un valore, e non una vergogna. Digli che si è più completi se ci si ascolta completamente, fin nel profondo. Digli che persino suo padre, anche se non lo fa vedere, è anche un pò donna.
Trattalo come tratteresti una figlia.
Ho visto troppe mamme chiedere solo alle figlie femmina di sparecchiare dopo cena, lasciando andare il maschio a guardare la tv. Bene, te lo chiedo anche per mia figlia, nonostante lei oggi, quando riesce a servire il pranzo alla scuola materna, torni a casa estasiata: insegna a tuo figlio l’uguaglianza nei diritti, ma sopratutto nei valori. Anche se lo ami infinitamente e vorresti evitargli la fatica, obbligalo ad aiutarti e fagli capire che, appunto, occuparsi della casa è una grandissim fatica. Che va condivisa con la donna che amerà. E per il suo futuro coniugale, digli anche, come scrive Ayelet Waldman in “Sono una cattiva mamma”, che non c’è nulla di più sexy di un uomo che ti aiuta a caricare la lavastoviglie.
Insegnagli a parlare.
Parlagli e chiedigli di parlare, sempre. Non archiviare tutto con un “è maschietto, certe cose se le tiene dentro”. Insegnagli ad aprire un dialogo, a chiarirsi, a confrontarsi. Fagli capire com’è importante usare le parole, l’intelligenza, anche la furbizia, al posto della violenza. Spiegagli come “stendere” una persona con un discorso, non con un pugno. E fagli capire che la violenza si combatte con il dialogo, con le domande, con la comprensione. Non con altra violenza.
Obbligalo a staccarsi da te.
Non è il tuo fidanzato. E’ tuo figlio, e un giorno dovrà andarsene via e amare perdutamente altre persone. Tu spingilo ad andarsene un pochino ogni giorno. Immagino che sia infinitamente emozionante vedere il tuo bambino che ti dice “ti amo”, ma poi, ad un certo punto, dovrà dirlo ad un’altra persona. E non potrà cambiare improvvisamente: dovrai essere tu, giorno dopo giorno, a fargli capire che c’è un mondo là fuori che aspetta lui e tutto il suo affetto. Non cercare di essere perfetta ai suoi occhi, perchè non lo sei e non lo devi essere. Lui dovrà avere voglia di trovare la perfezione altrove.
Ecco, ora sono pronta: mamme di maschi, ditemi come dovrò crescere mia figlia!
DA: http://bambino.donnamoderna.com/lettera-alla-mamma-di-un-maschio/
Ecco, io non voglio dire a nessuno come crescere il proprio figlio, e non voglio che altri lo facciano con me.
Leggendo questa lettera non ho avuto la sensazione che lei lo facesse: sono stati piuttosto consigli, dei suggerimenti ….. una sorta di “ricordi com’era quel tuo fidanzato? Ricordi sua madre ed i loro difetti? Ecco, attenzione a questi punti che potresti diventare come quella suocera lì e tuo figlio come quel tuo fidanzato” …
Io sono mamma di un maschietto.
Lui è tutto il mio mondo, io vivo di lui.
Ma sono perfettamente consapevole che per quanto lo sia anch’io per lui ora che ha solo 21 mesi, molto presto le cose cambieranno. Anche se io sarà sempre la sua mamma e lui saprà di poter sempre contare su di me, sul mio appoggio, sul mio sostegno, per lui ci sarà un amore più grande, un amore diverso, un amore che lo completerà come essere umano.
E prima di me, a quell’amore dovrà appoggiarsi, consigliarsi e farsi sostenere.
E sarà giusto così.
E sto cercando, giorno dopo giorno, di insegnargli che deve condividere, che deve essere educato, che deve aiutare, che deve voler bene a tutti.
Per quanto sia possibile far capire tutto questo ad un esserino che inizia ora a camminare “da solo” per le strade della vita, è alla base dell’educazione che cerco di dargli perchè è l’educazione che hanno dato a me, perchè è l’educazione che hanno dato a suo padre. Ed oggi io mi reputo una bella donna, con dei forti valori, e suo padre è uno splendido uomo, con dei valori altrettanto forti. E mio figlio vorrei lo fosse a suo volta.
Mio figlio è fortunato perchè ha l’esempio di un uomo ed una donna che allo stesso modo si aiutano in casa e nella vita, che si amano, si coccolano e si rispettano, di un uomo ed una donna che giocano insieme, che si raccontano, che condividono tutto e che si commuovono anche davanti a delle sensazioni, davanti a dei sentimenti……..
So di non essere perfetta, riconosco di sbagliare spesso, anche con mio figlio.
Ma quando succede lo riconosco, e mi scuso. Perchè voglio che mio figlio capisca che chiedere scusa non è da deboli, tutt’altro. Riconoscere e rimediare ad un proprio errore, è un atto da uomo forte, da uomo vero.
So di non essere perfetta, ma allo stesso tempo voglio dare il meglio di me per mio figlio, e spero (ne sono certa) lo stesso farà mio figlio con il suo.
Infondo l’essere madre, che sia di un maschietto o di una femminuccia, è questo.
Spero anch’io che le altre mamme di maschietti condividano questi pensieri, che abbiano questi valori, questa educazione, perchè il mio che sarà uomo presto, si dovrà confrontare con gli altri che saranno uomini presto a loro volta, si dovrà confrontare con loro, dovrà condividere con loro, dovrà relazionarsi con loro.
Ed anch’io, mamma di un maschietto, spero che il mio ometto possa incontrare la donna che sarà cresciuta da una mamma come colei che ha scritto questa lettera.