In questi giorni di isolamento dal resto del mondo, molte le iniziative sui vari social per tenersi in contatto e per distrarci qualche minuto dalla routine e degli eventi esterni; un modo anche per far compagnia alle persone sole coinvolgendole in piccoli giochi o invitandoli a preparare insieme una ricetta presentata in dirette video.
Grazie alla mia amica igerina Federica_bi, mi son ritrovata a partecipare ad uno di questi giochi su IG allo scopo di non perderci di vista, un modo per mantenerci unite, attraverso la presentazione di una nuova ricetta, preparata in diretta video o semplicemente mostrata step by step. Nascono così nuove amicizie, e si consolidano quelle già esistenti, mettendo a disposizione le proprie conoscenze nel proprio settore attraverso consigli, suggerimenti e perchè no, anche attraverso messaggi diretti e videochiamate.
Ma perchè proprio una ricetta? Perchè vuoi o non vuoi, che si lavori nel settore o meno, che si tratti di un appassionato o non, la cucina è il luogo dove tutti ci ritroviamo almeno due volte al giorno, cucinando per se stessi o per la propria famiglia. Ed ecco che cucinare non è più solo un’azione, un gesto quotidiano, ma diventa un momento social di unione e condivisione.
Per questa occasione ieri ho preparato una torta di avena, un dolce umido e cremoso all’interno, con una dorata crosticina tutt’intorno, un dolce con tanti “senza” ma con tanto gusto e dolcezza. Si, perchè parliamo di un dolce che si prepara senza farina, senza lievito e, soprattutto, senza latticini. Solo avena decorticata, latte vegetale, uova, zucchero e cioccolato per rendere il tutto ancor più delizioso!
Era da molto che avevo in mente di provarlo, e l’occasione mi è sembrata quella giusta. Oh, non ho inventato nulla di nuovo, esiste già questo dolce ma ha il riso al posto dell’avena, e fa parte della tradizione emiliana: la torta di riso dolce emiliana.
Proprietà e benefici dell’avena.
L’avena è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle graminacee dalla quale si estrae il chicco di cereale. In commercio troviamo l’avena in diverse forme: in fiocchi, in farina, in chicchi integrali, sgusciata, in crusca. L’avena è da sempre un alimento presente sulle tavole anglosassoni, utilizzata nelle più diverse preparazioni, che vanno dalla colazione fino al dolce, e solo più di recente, è sempre più presente anche sulle nostre tavole.
Un cereale versative in cucina dunque, grazie al suo sapore neutro che si presta alla preparazione di diversi piatti. L’unico cereale che, anche dopo esser stato lavorato, mantiene integri nel chicco il germe e la crusa, che sono le parti che contengono la maggior parte dei nutrienti e delle sostanze cardioprotettive.
L’avena contiene un tipo di fibra solubile chiamata betaglucano che, una volta depositato nell’intestino, funziona come una spugna intrappolando il colesterolo (di provenienza alimentare) in un gel appiccicoso non assorbibile, e che viene quindi poi espulso attraverso l’intestino.
Nel chicco di avena sono presenti carboidrati a lenta digestione, fibre, vitamine del gruppo B, minerali quali calcio e fosforo, diversi oligoelementi, e l’avelina, un alcaloide con effetto enegetico e riequilibrante del sistema nervoso. Per le sue qualità, l’avena è un alleato in caso di stress, di diabete, e per chi soffre di gastrite.
L’avena è importante per la quantità di lisina, superiore rispetto agli altri cereali. Questo amminoacido è essenziale per la formazione di proteine, rendendo quindi l’avena un ottimo alleato per vegani e vegetariani per l’apporto proteico nella loro alimentazione.
Al contrario, l’avena può esser mal tollerata da chi soffre di allergie o intolleranze al nikel. Per quanto riguarda chi soffre di celiachia, invece, la tossicità dell’avena per i celaci è tuttora oggetto di dibattito. Tuttavia, da alcuni recenti studi si evice l’avena come un cereale sicuro se non viene contaminato da proteine del grano, dell’orzo o della segale durante la lavorazione. In tali circostanze ideali, quindi, l’avena non sarebbe lesiva per la maggior parte dei celiaci.
Le forme dell’avena.
Come anticipato sopra, in commercio si trova l’avena in diverse forme.
Avena sgusciata: il chicco di avena viene privato del guscio, mantenendo sempre però (come già spiegato) il germe e la crusca. E’ consumabile crudo, aggiungendolo a yogurt ad esempio, ad insalate, oppure impiegandolo in diverse ricette che prevedono cottura.
Fiocchi di avena: semi dell’avena sativa, essiccati, pressati, sgusciati, cotti al vapore e tostati. Anche i fiocchi di avena possono esser consumati crudi, o aggiunti a preparazoni che prevedono cottura.
Avena integrale: chicco integrale, dal colore più scuro, che necessita di un ammollo prolungato (circa 12 ore) prima di un’altrettanto prolungata cottura (circa 1 ora); con un apporto di liquido 1:3 (una tazza di avena integrale e tre tazze di acqua).
Avena decorticata: i chicchi di avena vengono decorticati, cioè privati della pellicola esterna chiama “glumetta” di cui sono naturalmente rivestiti. Per cucinare l’avena decorticata basta un ammollo di tre ore, per poi procedere con la cottura per circa 45 minuti.
Crusca di avena: è il residuo della macinazione dell’avena ed è composta da scagliette provenienti dall’involucro fibroso che la riveste esternamente. Considerata per molti anni un prodotto di scarto adatto solo all’alimentazione del bestiame, negli ultimi decenni ne è stato riconosciuto l’importante ruolo svolto all’interno dell’alimentazione umana, soprattutto in relazione alla regolazione dell’attività intestinale. Così come i fiocchi d’avena, anche la crusca può esser consumata previa cottura, aggiungendola a creme o liquidi, oppure impiegata in preparazioni che prevedono la cittura.
Avena istantanea: si presenta in polvere ed è molto utilizzata in cucina, perché rispetto ai chicchi è più facile e veloce da preparare. Non è altro infatti che avena decorticata, precotta, essiccata e finemente macinata. Può essere mescolata ad altri tipi di farina oppure aggiunta a zuppe, vellutate e frullati.
Ingredienti
Per uno stampo Ø 20 -22 cm
- 200 gr di avena decorticata
- 800 ml di latte vegetale
- 200 gr di zucchero semolato
- 50 gr di mandorle sgusciate ma con la pelle
- 3 uova i media grandezza
- la buccia grattugiata di 1 limone
- 1 stecca di vaniglia o un cucchiaino di estratto
- 50 gr di gocce di cioccolato extra fondente
- zucchero a velo per decorare
NB: Se si utilizza dell’avena già cotta, ridurre la quantità di latte vegetale a 250ml.
Procedimento
- Se si utilizza dell’avena cruda, sciacquare accuratamente i chicchi con acqua corrente fino a quando l’aqua non risulta limpida. Se si utilizza dell’avena precedentemente cotta,questo passaggio non è necessario.
- In una casseruola versare il latte con lo zucchero e la vaniglia, mescolare e portare sul fioco fino a raggiungere il bollore.
- Una volta raggiunto il bollore, eliminare la stecca di vaniglia e aggiungere l’avena. Lasciar cuocere per 45 minuti circa, fino a quando l’avena non avrà assorbito tutto il latte vegetale e si sarà formato un composto cremoso.
- Togliere la casseruola dal fuoco e lasciar raffreddare completamente il composto.
- Nel frattempo, frullare le mandorle e tenere da parte.
- Quando il composto sarà freddo, aggiungere la buccia grattugiata del limone, le mandorle polverizzate, e le uova, avendo cura di aggiungerne una alla volta, mescolando bene farle assorbire dal composto, prima di aggiungere un altro uovo.
- In ultimo, unire le gocce di cioccolato extra fondente.
- Oliare lo stampo, oppure foderare la base con un disco di carta forno ritagliato della grandezza dello stampo stesso. Versare il composto nello stampo ed infornare.
- Cottura: cuocere in forno già caldo a 180°C per 50 minuti, in modalità ventilato.
- Prima di sfornare, fare la prova stecchino che dovrà risultare asciutto, altrimenti proseguire la cottura di qualche minuto in più.
- Togliere il dolce dal forno, e lasciarlo raffreddare nello stampo per almeno 4 ore a temperatura ambiente prima di sformare.
- Trasferire il dolce nel piatto da portata e servire decorando con dello zucchero a velo.
Il dolce si conserva in frigorifero, in un apposito portadolce o comunque in un recipiente chiuso, per 3-4 giorni.
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Ho una passione per l’avena, proverò anche questa torta.
Un bacione grande
Ciao Dany!!!!! Provala allora, è delicata , umida, una consistenza interna quasi cremosa. E’ stata la colazione e la merenda dello gnomolo fino a ieri, quando “mamma, mi gusto l’ultimo pezzetto…o lo vuoi tu?” ma la seconda parte della frase è arrivata dopo che l’aveva mangiato!!
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