La stracciatella alla romana è una minestra a base di brodo di carne e uova sbattute, semplicissima da preparare e sostanziosa, ricca di gusto.
Un primo piatto tipico della tradizione romana e del Lazio in generale, di povere origini, oggi preparato soprattutto nel periodo natalizio.
Come ogni piatto tradizionale che si rispetti, la stracciatella viene preparata ed apprezzata anche in altre Regioni del centro Italia.
Un piatto semplice ma sostanzioso: la stracciatella alla romana
La stracciatella alla romana è una ricetta davvero semplice da preparare, ma allo stesso tempo è nutriente e sostanziosa, un vero comfort food che scalda corpo e spirito con gusto e semplicità.
Le origini contadine della stracciatella fanno si che gli ingredienti per prepararla siano di facile reperibilità: bastano infatti del brodo di carne, delle uova e del Parmigiano Reggiano grattugiato (a lunga stagionatura).
A questi vengono aggiunti noce moscata, buccia grattugiata di limone e sale (tanto quanto necessario per regolarne la sapidità): la stracciatella risulta più saporita e profumata. Insomma, una ricetta a prova di buongustai!
Limone si, limone no.
Spesso la stracciatella alla romana viene preparata con le sole uova sbattute con Parmigiano. Si ha un piatto altrettanto buono e corroborante ma si perdono completamente quelle note di sapore e aroma che l’aggiunta di noce moscata e limone apportano al piatto rendendolo così particolare.
Come preparare la stracciatella alla romana
Per preparare la stracciatella alla romana bisogna prima di tutto preparare del buon brodo di carne.
Solamente quando il brodo è pronto, si passa alla preparazione delle uova.
Le uova vengono sbattute a mano insieme al Parmigiano grattugiato , al sale e alla noce moscata. L’aggiunta della buccia di limone grattugiata non è indispensabile, ma (credetemi) fa la differenza!
Il brodo viene filtrato così da avere un liquido “pulito” e trasparente e portato nuovamente a bollore. Quando bolle, va versato al suo interno il composto di uova sbattute e formaggio.
Si lascia cuocere un minuto e poi si mescola subito (meglio se con una frusta a mano): in questo modo l’uovo si “straccia”, formando tanti piccoli grumi o filamenti all’interno del brodo.
Il risultato è una minestra liquida ma cremosa, caratteristica quest’ultima data dalla cottura dell’uovo nel brodo.
Per un risultato eccellente, bisogna dosare bene la quantità di brodo rispetto al composto di uova: infatti se il brodo è troppo rispetto al composto di uova, si ottiene una minetsra troppo brodosa e si perde la particolarità ed il sapore stesso della stracciatella. Al contrario, se il brodo è troppo poco, la minestra viene troppo densa e si rischia di mangiare una crema cotta invece che gustare la stracciatella alla romana.
Un comfort food anti-freddo
Come già spiegato in questo articolo, ci sono dei piatti che sono grandi alleati contro il freddo, ricchi di nutrienti e dal potere anti-freddo. Tra questi ci sono le zuppe e le minestre.
La stracciatella alla romana rientra in queste categorie, considerata una zuppa calda da preparare soprattutto per il pasto serale, quando (in passato) si tornava a casa dai campi dopo una giornata di pesante lavoro, e si necessitava di un piatto nutriente, che rigenerasse il corpo e fosse di aiuto nel recuperare le forze, per scaldarsi e ristorarsi.
La stracciatella infatti, è una buona fonte di proteine e ha una quantità di grassi limitata. Questo la rende oltresì utile in caso di malanni di stagione (quali raffreddori e influenza) per dare supporto e al nostro organismo.
Gli ingredienti della stracciatella alla romana
Le uova
Come accennato sopra, sono le uova le protagoniste indiscusse di questo piatto.
Sebbene siano state a lungo incriminate come alimento pericoloso per il loro contenuto di colosterolo, le uova sono un importante nutrimento, ricche di proteine e vitamine.
Importante è l’apporto di vitamina D che il consumo di uova apporta al nostro organismo (importantissima per il nostro sistema immunitario), nonchè di vitamina E, di calcio e zinco.
Alta è la percentuale di proteine presenti nell’uovo mentre ridotti sono i grassi e l’apporto calorico.
Certo, non bisogna trascurare l’aspetto colesterolo, per il quale (come per tutte le cose) non bisogna eccedere nel loro consumo.
Il Parmigiano Reggiano
Sfogliando le mie ricette, si noterà come il Parmigiano Reggaino sia sempre presente sotto la voce “formaggio”.
Nell’articolo dedicato alle allergie alimentari, ho riportato alcune informazioni preziose su come il suddetto formaggio sia l’unico il cui consumo è consigliabile nei casi di allergia alimentare al latte vaccino e suoi derivati (salvo diversa indicazione del proprio medico specialistico).
Parliamo del Parmigiano Reggiano con stagionatura oltre i 30 mesi (purchè consumato in quantità moderata).
Alcuni studi medici recenti hanno dimostrato che i soggetti allergici alla caseina (la proteina principale del latte) sono asintomatici all’assunzione di Parmigiano Reggiano, purché sia un Parmigiano a lunga stagionatura.
Per saperne di più su questo tema, ti invito a leggere il mio articolo.
Il brodo di carne
Ultimo, ma non per importanza, è il brodo di carne.
Spesso il brodo di carne viene utilizzato come piatto di recupero del bollito di carne, ma si può preparare un ottimo brodo di carne giusto per l’occorrenza, mettendo a cuocere dei piccoli tagli di carne ai quali aggiungo sempre una cipolla, una patat, una carota e una costa di sedano.
A volte mi piace arricchire il gusto del brodo aggiungendo una spolverata di noce moscata e dei hciodi di garofano applicandoli (infilzandoli) alla cipolla.
La cottura del brodo è lenta e prolungata, su fiamma bassissima e chiuso con coperchio (almeno 2 ore di cottura dal primo bollore dell’acqua).
Spesso viene utilizzato un taglio di muscolo di vitella per preparare il brodo di carne o dei tagli vari di gallina.
Per via dell’allergia al latte di cui soffre mio figlio, tutto ciò che è mucca (vitello, vitellone, mucca, manzo) è off limits. Per questo motivo, il mio brodo di carne è quasi sempre di gallina (pollo o gallina,) soprattutto quando le carni provengono dal “pollaio di famiglia”. Rare altre volte utilizzo tagli vari di altre carni per preparare il brodo.
Ricordo che quando ero piccola e, nel periodo invernale, avevo forti raffreddori e/o bronchiti, mia nonna materna mi preparava delle fumanti tazze di brodo di gallina, da farmi sorseggiare finchè caldo (incandescente sottolinerei), perchè “così ti passa tutto” diceva sempre.
Dal piatto povero contadino al piatto della tradizione natalizia
Sarà stato per la semplicità della sua preparazione, sarà stato per la reperibilità degli ingredienti, oppure per la sua bontà e leggerezza, che la stracciatella è diventata negli anni una ricetta della tradizione natalizia romana.
La tradizione infatti vuole che venga preparata tra il 25 ed il 26 dicembre, per “alleggerire” il pasto dopo l’abbuffata della sera della Vigilia di Natale.
Non potevo quindi non offrirvi un corroborante e delizioso piatto di stracciatella alla romana in occasione del nostro appuntamento con la Rubrica Al Km 0 ed il menù odierno decìdicato alle “Ricette per le festività”.
Perchè a Roma non c’è Natale che si rispetti senza la stracciatella alla romana: fumante, equilibratamente brodosa e cremosa, profumatissima.
Scopriamo insieme le altre proposte del menù “Ricette delle feste”:
Rubrica Al km 0
Carla: Arrosto arrotolato con zucca mele e castagne
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Laura: Ravioli di Zucca al Forno alle Erbe
Simona: Biscotti gluten free di grano saraceno e riso integrali farciti con confettura
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Sai che la stracciatella si fa anche qui in Piemonte nello stesso identico modo, ma non per Natale, anzi si fa più proprio per i convalescenti con un buon brodo leggero di carne (magari di pollo) con il limone, si. Mi ricordo mia suocera la preparava spesso, ma mio marito non piaceva un granché, forse la associava a qualche malanno chissà ? io l’ho fatta una volta ma non mi è venuta un granché bene, la tua invece è fatta a regola d’arte e vorrei davvero assaggiarla!
Dai, non credevo si prepara se anche lì. Io la preparo non solo per il Natale: è il mio salvacena preperito durante l’inverno!
Anche per i miei malanni di stagione mia nonna mi preparava il brodo di pollo, però puro, senza stracciatella, che mi faceva sorseggiare quando era ancora incandescente… Puntualmente mi ustionato lingua e palato, quindi poi il rwffreddore passava per forza di cose in secondo piano???
Se devo dirla tutta, questa fotografata di stracciatella non è tra le mie migliori: la preferisco quando i fiocchi restano più piccoli e non grossi come questa. Ho aspettato troppo prima di mescolata con la frusta, ma va beh, è solo una preferenza personale.
Ps: non ci credo che qualcosa sia venuta non bene a te che sei fabtastica in cucina!
Mi hai fatto troppo ridere ?
(Giuro: l’ho cucinata due volte ma non mi è venuta affatto bene, che fosse sbagliata la ricetta della suocera????)
E allora non ti resta che provare la mia ricetta?
Era la mia minestra preferita quando ero piccola e mi piace sempre moltissimo! Bacione
Si, anche a me piace moltissimo!
Diciamo che di base il brodo lo preparo spesso, e capita di gustare la stracciatella non così di rado!
Wuauu con questo a tavola freddo non ti temo… Sento il suo sapore ad ogni cucchiaiata…a presto La
[…] Stracciatella alla romana Saccottini di crepes agli albumi e zafferano con brie, noci e Fiordifrutta agrumi e zenzero Tagliolini al cacao con gamberetti, stracciatella e pinoli Gnocchetti al salmone e mandorle Insalata di finocchi, arance e mele con aceto balsamico e miele Nocchiata artenese Panettone veloce all’olio Panettone semplice […]
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