Pinsa romana con datterino giallo, basilico e “ricotta” vegetale

La Pinsa è una focaccia salata che ha origini nell’ antica Città Eterna. Si contraddistingue dalla pizza classica per la caratteristica forma ovale, e per il mix di farine utilizzate e la lunga lievitazione che ne garantiscono una più alta digeribilità.

Il nome “pinsa” deriva da “pinsare” (dal latino “pinsere”, allungare) caratteristica propria della forma di questo impasto.

L’impasto della Pinsa risulta molto leggero e croccante all’esterno, e morbido all’interno.

In questa mia ricetta, la Pinsa è servita fredda con dei datterini gialli e basilico fresco (del mio piccolo orticello), e del formaggio vegetale simile alla ricotta.

Una Pinsa vegetariana davvero golosa, perfetta da gustare nelle serate estive.

Pinsa romana: le origini

Proprio grazie alla sua forma ovale e le dimensioni inferiori, è facile riconoscere a prima vista la Pinsa romana.

L’origine della forma ovale è molto antica: risale all’Impero Romano, quando la Pinsa veniva utilizzata come vassoio per contenere alcune preparazioni culinarie piuttosto sugose, come le carni in umido.

L’impasto, preparato con farine povere e cotto su pietra, risultava eccessivamente duro per poter essere mangiato da solo. In seguito, la ricetta è stata perfezionata, portando all’impiego di farine di frumento, soia e riso.

Pinsa e pizza: le differenze

Oltre alla forma, un’altra differenza tra l’impasto della pizza classica, e quello della pinsa, sta nell’apporto differente in quest’ultimo di acqua, una lievitazione molto lunga (almeno 24 ore), e una percentuale più bassa di lievito. La combinazione di questi fattori danno vita ad un prodotto più digeribile e meno calorico.

L’ impasto della pinsa, infatti, è composto per l’ 80% da acqua, e richiede degli step precisi di lavorazione.

Inoltre, nella pinsa si utilizza un mix di farine composto da farina di frumento, farina di soia e farina di riso.

Nell’arco degli ultimi anni, le pinserie si sono diffuse un pò ovunque, facendo conoscere ed apprezzare la Pinsa Romana in tutto il mondo.

Pinsa romana: prepararla in casa

Ho provato a preparare la pinsa a casa, utilizzando un forno casalingo, grazie al mix di farine Pinsa Romana che Pinsa For You ha messo a mia disposizione!

A due passi da casa (anzi, proprio dietro casa) ho trovato Pinsa For You, produttore di farine Di Marco, grazie al quale ho potuto provare questo favoloso mix di farine per preparare l’Originale Pinsa Romana.

“Un giusto equilibrio nel mix utilizzato, una farina di frumento forte, la farina di soia che dona colore e friabilità al posto dei grassi dello strutto. Poi la farina di riso, un riso cotto per dare una croccantezza fuori dal comune…”

Dalla storia di Pinsa For You

Per una migliore lavorazione dell’impasto, ho utilizzato lo Spolvero di Riso della linea Pinsa For You. Si tratta di una farina di riso termotrattata ideale per creare le pezzature di impasto e stenderle senza fatica.
Un vero alleato per mantenere il piano di lavoro pulito e in ordine. Inoltre (e non meno importante) lo Spolvero di riso Pinsa For You dona al prodotto finale una croccantezza unica.

Altro prodotto della linea Pinsa For You utilizzato per la preparazione della mia pinsa, è il lievito secco attivo. Il lievito secco attivo Pinsa For You è ideale per pizza, pinsa, pane e panettoni.

Direttamente dallo Shop on line di Pinsa For You, è possibile acquistare tanti altri prodotti per realizzare una spettacolare pinsa romana comodamente a casa. Tra questi, la pietra refrattaria per la cottura della pinsa direttamente nel forno casalingo.

Grazie ai prodotti Pinsa For You, e grazie alle indicazioni dello Chef Marco Montuori riportate sulla confezione delle farine*, portare in tavola una croccante e gustosa Pinsa Romana è stato semplicissimo.

*Rispetto alle indicazioni riportate sulla confezione della farina, ho aumentato la percentuale d’acqua portandola dal 75% all’ 80% totale rispetto al peso della farina utilizzata.

Com’è la pinsa fatta in casa? Il risultato è strepitoso, provare per credere!

Pinsa romana con datterino giallo, basilico e “ricotta” vegetale

Recipe by Sabrina Pignataro
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Course: Pinsa RomanaCuisine: Lievitati e PanificazioneDifficulty: Medio
Servings

4

servings
Prep time

25

hours 
Cooking time

10

minutes

A metà tra focaccia e pizza, la Pinsa Romana è un lievitato salato croccante fuori e morbido dentro, dall’alta digeribilità, poco calorico rispetto all’impasto classico della pizza, e davvero molto gustoso.
In questa ricetta, la Pinsa è servita fredda con dei datterini gialli, basilico fresco e del formaggio vegetale simile alla ricotta.

Ingredients

  • Impasto della Pinsa
  • 500 gr di farina Pinsa Romana Pinsa For You

  • 400 ml di acqua fredda

  • 10 gr di lievito secco attivo Pinsa For You

  • 40 ml di olio extra vergine di oliva

  • 10 gr di sale fino

  • Per la lavorazione
  • Spolvero di Riso Pinsa For You q.b.

  • Per farcire
  • datterini gialli q.b.

  • basilico fresco q.b.

  • 200 gr di formaggio fresco vegetale simil ricotta

  • sale

  • olio extra vergine di oliva

  • Con questi quantitativi ho realizzato 3 Pinse da 200 gr cad. circa e 1 Pinsa da 150 gr

Directions

  • Ho lavorato l’impasto con la planetaria, con gancio a foglia, a media velocità. L’impasto può esser lavorato anche a mano seguendo sempre gli step di lavorazione riportati di seguito.
  • Mescolare il mix Pinsa Romana con il lievito secco attivo.
  • Versare 300 ml di acqua* prelevati dal totale indicato in ricetta, e impastare fino a far amalgamare gli ingredienti.
    *(corrispondente al 60% del peso della farina)
  • Versare poca alla volta un ulteriore 50 ml di acqua*, prelevata sempre dal totale indicato.
    Lasciar assorbire l’acqua sempre impastando a velocità media.
    *(corrispondente al 10% del peso della farina)
  • Lasciar riposare l’impasto per 5 minuti, trascorsi i quali, unire il sale e l’olio extra vergine di oliva, e impastare fino al loro completo assorbimento.
  • Aggiungere i restanti 50 ml di acqua* e impastare per farla assorbire tutta.
    L’impasto ora risulterà molto appiccicoso e difficile da lavorare.
    *(corrispondenti al 10% del totale della farina, per una percentuale di acqua totale dell’80% rispetto al peso totale della farina utilizzata)
  • Lasciar riposare l’impasto per 15 minuti, quindi impastare nuovamente fino ad ottenere un impasto liscio.
  • La lievitazione
  • Trasferire l’impasto in un contenitore capiente, chiudere con della pellicola alimentare, e lasciar lievitare a temperatura ambiente, al riparo da correnti d’aria, per 2 ore.
  • Trascorse le due ore, l’impasto risulta già lievitato. Senza togliere la pellicola alimentare, trasferire il contenitore nel frigorifero, sul ripiano più basso, e lasciar riposare l’impasto per 24 ore.
  • Dividere l’impasto
  • Trascorse le 24 ore, togliere dal frigorifero l’impasto e lasciar che si stemperi a temperatura ambiente per circa 30-40 minuti, sempre al riparo da correnti d’aria.
  • Trasferire ora l’impasto sul piano lavoro spolverato con lo Spolvero di Riso.
    Tagliare l’impasto e formare delle pagnottine da 250 gr cad. per una Pinsa classica, oppure 150 gr cad. per una Pinsa più piccola ideale per bambini.
  • Lasciar raddoppiare le pagnottine, ci vorrà circa 1 ora.
  • Stesura e cottura delle Pinse
  • Lavorando sempre sul piano lavoro spolverato con lo Spolvero di Riso, stendere una pagnottina alla volta, dando la classica forma ovale della Pinsa.
  • Per una base bianca come la mia, procedere direttamente con la cottura.
    In alternativa, una volta stesa la pagnottina di impasto, ricoprire con gli ingredienti preferiti ed infornare.
  • Adagiare le pinse direttamente sulla placca o, meglio, sulla pietra refrattaria, senza ungere la base.
  • Cuocere in forno già caldo, al massimo della potenza, fino a quando i bordi e la base non risultano ben dorati.

    Il mio forno dispone di programma “pizza” ed arriva ad una temperatura di 250°C, pertanto, sono stati sufficienti 7-8 minuti per cuocere ogni Pinsa.
  • Farcire la Pinsa
  • Sfornare la Pinsa, e farcire con i datterini gialli precedentementi lavati, tagliati a metà, e conditi con sale e olio extra vergine di oliva.
  • Distribuire del formaggio vegetale qua e là, e completare con una generosa quantità di basilico fresco.
  • La Pinsa è pronta per esser servita calda, tiepida, o anche fredda.

Per approfondimenti sulla Pinsa Romana, ti invito a leggere questo articolo.

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speedy70
4 anni fa

Molto invitante la tua pinsa, ottima!!!!

sabrina+pignataro
4 anni fa
Reply to  speedy70

Grazie mille cara! È molto buona!

CLAUDIA DI NARDO
4 anni fa

Ahhhh la pinsa!!!! io l’adoro.. Ammetto di non averla mai fatta.. ma qui a Roma ci sono un paio di pinserie degne di rispetto! Ma la tua.. che brava sei stata!!! Un bacione e buon w.e.

sabrina+pignataro
4 anni fa

Grazie mille Claudia!
Si, noi ne abbiamo diverse di Pinserie che offrono davvero ottimi prodotti. Però se si ha voglia di farla in casa, si può ?
Un abbraccio

Daniela
4 anni fa

wow…post molto dettagliato, con spiegazioni chiarissime e una pinsa degna di rispetto.
Complimenti!

sabrina+pignataro
4 anni fa
Reply to  Daniela

Grazie infinite Dany! Un abbraccio grande

Letizia Valeri
4 anni fa

E io la sto mangiando dallo schermo! Davvero molto invitante!

https://nettaredimiele.blogspot.com

sabrina+pignataro
4 anni fa
Reply to  Letizia Valeri

Grazie infinite Lety!
Un abbraccio

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Davide
Davide
4 anni fa

Ma che pinsa è?!!! Ricetta sbagliata e preparazione inventata dall’impasto alla cottura; queste sono foto di focaccine del supermercato… Montuori potrebbe avere un mancamento nel vedere questo scempio! Per favore non chiamarla pinsa!!!

sabrina
4 anni fa
Reply to  Davide

Fortuna ci sono esperti come te! Senza non avremmo potuto vivere bene!
La ricetta non è la mia, quindi non di un pinco pallino qualsiasi, ma dello Chef Marco Montuori, seguita alla lettera.
Non faccio pizze per professione, e non spaccio le mie come perfette. Che sia stata la mia prima Pinsa lo si capisce leggendo il post, pertanto avrò modo di migliorarmi… e perdonami se non rispecchia i tuoi gusti e le tue aspettative. Son felice di vedere il capolavoro che sforni tu, nonché di ricevere suggerimenti e consigli per migliorarmi!
Critiche si, ma che siano costruttive, altrimenti sono inutili!
Ah, comunque, lo scempio come lo chiami tu, era buonissimo!