Quando si parla del Natale, si parla generalmente di tradizione. Anche per il menù natalizio, è la tradizione ad avere la meglio, e noi della Rubrica Idea Menù abbiamo cercato di raccogliere nel menù odierno “Le grandi portate delle feste”.
Tra le bevande tradizionali preparate dal periodo dell’Avvento fino al Carnevale, c’è lui: il vin brulé .
Bevanda simbolo dell’inverno, anche noto come “Glühwein” dal tedesco, “Vin Chaud” in francese, “Mulled Wine” in inglese, e “Glogg” nei Paesi Scandinavi, il vin brulé è una bevanda calda a base di vino (tradizionalmente vino rosso), zucchero e spezie aromatiche, diffusa un po’ in tutta Europa e nel Nord America.
Inmancabile durante i mercatini di Natale o durante le sagre e le feste di paese nei mesi invernali, questa calda e speziata bevanda viene spesso accompagnato da caldarroste (le tipiche castagne cotte alla brace), o biscotti secchi purchè della tradizione natalizia.
Ingredienti
- 1 dl di vino rosso corposo
- 1 arancia bio
- 1/2 limone bio
- 1 mela rossa
- 1/2 noce moscata grattugiata
- 8 chiodi di garofano
- 4 pezzi di anice stellato
- 3 stecche di cannella
- 200 gr di zucchero semolato
Procedimento
- Tagliare a fette l’arancia, eliminare il torsolo ed i semi della mela e tagliare a spicchi, e tagliare a spicchi anche il mezoz limone.
- Versare la frutta tagliata in una pentola, unire il vino e tutte le spezie. Aggiungere lo zucchero e mescolare.
- Portare sul fuoco, su fiamma media, e portare a bollore. Abbassare la fiamma e lasciar cuocere per 15 minuti.
- Versare il vin brulè nei bicchieri o nelle tazze, e servie ancora fumante.
Vediamo insieme il menù completo de “Le grandi portate delle feste”:
Antipasto Carla: Sformatini di crescenza con scalogno e bacon
Primo Laura: Risotto con capesante
Secondo Paola: L’arrosto di tacchino farcito
Dolce Linda: Tiramisù con uova pastorizzate
5° portata Sabrina: Vin brulé
Le origini del Vin Brulé
Quella del vin brulé è una ricetta millenaria, le cui origini risalgono all’Antica Roma con il contidumparadoxum, descritto da Apicio nel “De re coquinaria”. Gli antichi romani dolcificavano il vino con abbondante miele, aromatizzato con pepe, foglie di nardo, zafferano e datteri, e scaldato a più riprese. Generalmente veniva offerto agli ospiti a fine del pasto.
Nel corso dei secoli, questa ricetta antica ha subito (come sempre accade) modifiche e variazioni a seconda delle epoche e delle zone di diffusione.
Anche nel Medioevo si rintraccia una sorta di antenato del vin brulé: l’ipocras, un vino arricchito con erbe officinali e solitamente consumato freddo, conosciuto anche come claret o piment. La leggenda fa risalire la ricetta a un’antica invenzione di Ippocrate, medico greco del V secolo a.C., ma le prime testimonianze scritte compaiono solo alla fine del Duecento nel volume “Tractatus de modo preparandi et condiendi omnia cibaria”.
Quella di aggiungere spezie al vino è una pratica diffusa in tutta Europa, sfruttando così le proprietà nutraceutiche delle spezie stesse, un po’ per arricchire e migliorare il sapore del vino che al tempo era di scarsa qualità, spesso rancido a causa delle cattive condizioni di trasporto e conservazione.
Tra le spezie utilizzate in tutte le sue varianti, la cannella che, non a casao, è ricca di antiossidanti, ed è uno dei più antichi rimedi naturali per combattere raffreddore e influenza.
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profumatissimo,qui lo offrono nei giorni freddi,che bontà,un bacione
Si, anche da noi non manca passeggiando tra i mercatini di Natale!
Poi quest’anno ho avuto il piacere di sorseggiarlo tra i mercatini di Parigi!
Un abbraccio grand emia cara, e buone feste!
Sabrina
Il profumo speziato del vin brulè riporta alla mente la magia delle Feste di Natale, bravissima!!!
Baci
Grazie mille Laura!
Non c’è Natale senza una tazza fumante di profumatissimo vin brulè!
Tantissimi auguri mia cara, buone e serene feste!
Un bacio
Grazie! Mi hai riportato indietro nel tempo, quando nelle sere invernali, con la neve fuori, i nonni lo preparavano e mi sembra di sentire il profumo delle spezie ^_^
Un tenero ricordo.
Un bacio
Son felicissima di leggere questo cara Dany!
I miei nonni ne preparavano ma senza spezie, il loro era più un rimedio contro raffreddori che una calda bevanda natalizia!
Un bacio grande Dany
[…] da Sabrina la 5 portata: vin brulè […]
Fa proprio Natale, il vin brulé. Il suo profumo mi riporta alle vacanze in montagna, al Natale con la neve, a momenti di pura felicità, perché ero piccola e bastava proprio poco per toccare il cielo con un dito! Bacioni e auguri a tutta la tua famiglia Sabri, a presto 🙂
Che bello leggere i ricordi che una semplice bevanda può rievocare!
Son felice di aver contribuito a questo!
Un abbraccio grande Carla, e tantissimi auguri anche a te e famiglia!
Un bacio
Quanti vin brulè gustati sopra tutto a Vienna quando andavo la prima settimana di dicembre con -8/10 gradi per scaldarmi, lo accompagnavo un una fetta si sacher. Io quando lo facevo solo vino, cannella e chiodi di garofan con qualche volta scorzette di mandarino. Deve essere buonissimo prendo nota e all’occasione lo provo…sperando che arrivi il freddo che ora non cè. Buon Natale e Felice 2020 a te e famiglia ed a tutti i tuoi cari.
Bello apprendere come ad una semplice ricetta siano legati così tanti bei ricordi!
Un abbraccio grand emia cara!
[…] Difficile credere che possa vanzare del vin brulé, così aromatico e gustoso, ma si può comunque preparalo appositamente per realizzare questa torta seguendo questa mia ricetta del vin brulè. […]
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