“La cucina è un’arte sinestetica, il cui messaggio passa attraverso sapori, profumi, sensazioni tattili (consistenze, temperature), sensazioni visive e, in una certa misura, anche suoni.”
Così ne da spiegazione Wikipedia e credo non ne esista di più precisa.
E quando pensiamo ad una cucina ricca di profumi, pensiamo inevitabilmente alla cucina etnica, con le sue spezie, i suoi colori ed i suoi profumi così avvolgenti.
Va sempre più crescendo la voglia di piatti etnici, sempre più incuriositi e conquistati da questi nuovi sapori, dai nuovi profumi e colori delle diverse pietanze.
Molti ingredienti delle diverse culture sono apprezzate inoltre non solo per il gusto, ma anche per i benefici che possono apportare.
Un esempio ne sono le spezie, quali il cardamomo, il coriandolo, il cumino, il tamarindo, e tante altre ancora, per le loro proprietà antinfiammatorie, digestive e protettive per l’organismo.
Difficilmente però nei ristoranti etnici in Italia troviamo ricette originali al 100%, poiché la cucina che ci propongono è in qualche modo sempre un pochino “adattata” alle nostre abitudini culinarie.
Oggi Idea Menù tratta proprio della cucina etnica, proponendovi alcuni piatti il quanto più possibile originali (considerando anche la possibile difficoltà di trovare ingredienti freschi e specifici delle diverse cucine).
Il piatto che vi propongo è di origine indiana, ed è un piatto tradizionale che si serve principalmente a colazione ed è diffuso nell’intero subcontinente, con variazioni regionali nei sapori e nelle verdure che lo compongono. Una pietanza saporita e nutriente che ha origine nell’India del Sud, precisamente a Tamil Nadu.
Ma per lo stesso motivo per cui i ristoratori etnici rivisitano i loro piatti per noi (ovvero per evitare che un gusto troppo deciso o piccante, o l’utilizzo di particolari ingredienti possa non essere di gradimento perché eccessivamente distante dalle abitudini locali), anche io ho voluto proporvi un piatto si nuovo per le nostre abitudini alimentari, ma proponendovelo come un secondi piatto e non per la colazione.
Ingredienti:
(per 4 persone)
1 tazza di farina di mais (circa 180 gr)
3 tazze di acqua
1 cipolla
2 zucchine
2 peperoni verdi dolci
1 patata a pasta gialla
2 carote gialle
fagiolini q.b.
2 cucchiai di olio di oliva
1 cucchiaio di semi di senape gialla
1 cucchiaino di cumino indiano*
sale q.b.
Procedimento.
In un pentolino, portare a bollore l’acqua e mantenere il bollore fino al momento dell’utilizzo.
Mondare le verdure, lavare e tagliare a cubetti. Sbucciare e tritare la cipolla.
Scaldare l’olio in un wok o in un kadai (larga padella dai bordi alti, simile al wok) e farvi scoppiettare i semi di senape.
Aggiungere la cipolla, il cumino, le verdure a cubetti e la farina di mais. Saltare il tutto su fiamma bassa per pochi minuti.
Versare nel wok l’acqua portata ad ebollizione e aggiungere il sale.
Cuocere per 10-15 minuti su fuoco basso finché l’upma non risulta asciutto e morbido.
* La ricetta originale prevede l’utilizzo di foglie fresche di curry.
Nonostante abbia visitato tutti i mercati etnici locali, e diversi venditori online di spezie e/o frutta e verdura etnica, non mi è stato possibile reperire le foglie fresche di curry perché fuori stagione!
Ho optato quindi per un cucchiaino di cumino originale indiano.
Ecco, questo proprio non lo conoscevo, ma so già che mi piacerebbe tantissimo, quindi non mi resta che provare . Tanti baci Sabri
Grazie Lisa!!
E' molto buono, dal sapore allegro, vivace ^_*
Un bacio
Anche a me piacerebbe molto. Ci invite tutte a pranzo? Bacioni 🙂
Magari, siiiiiii!!!!!
Bacione grande
Vorrei tanto provarlo questo piatto..complimenti ?
non conoscevo questo piatto e mi piacerebbe molto provarlo!
Ecco un altro piatto a me sconosciuto! Molto interessante l'appuntamento di oggi: un piatto meglio dell'altro.
Ottima questa upma 🙂
Un bacio
Le foglie di curry sono introvabili perché non esistono. Il curry o masala e’ una miscela di varie spezie. Mi piace l’idea di chi ha detto che era fuori stagione!
Ciao Gianna, mi spiace contraddirti ma le foglie di curry esistono e come. Ne ho qui un barattolino, prezioso regalo dello Chef vegano Palloni. Sono spesso confuse con l’omonimo mix di spezie, che cerca proprio di replicare il sapore delle foglie. Le Kary, o foglie di curry, provengono dall’albero di curry, imparentato alla famiglia degli agrumi, originario dell’India meridionale e dello Sri Lanka. Il suo nome botanico è Murraya koenigi. Come la maggior parte delle piante, anche le foglie di curry per trovarne di fresche hanno una loro stagionalità, altrimenti le si trova di secche. Oltre alla prova reale che ho tra le mani dell’esistenza di queste foglie, oltre ad essermi consultata con chef e diversi libri di spezie, a testimoniarne l’esistenza è il fatto che la ricetta proposta non è una mia creazione, ma segue passo passo una ricetta tradizionale indiana. Grazie mille per esser passata da me. Alla prossima e buona giornata.